Secondo uno studio di Clevertouch Marketing e dell’Università di Southampton, circa il 60% delle aziende quest’anno sta aumentando la spesa per il martech. Tuttavia, più aziende B2B stanno segnalando problemi negli stack.
Quest’anno il 23% delle aziende B2B ha affermato che il proprio stack era costituito da diverse piattaforme disparate non collegate. Si tratta di un enorme aumento rispetto al 2022, quando solo il 10% delle aziende lo ha affermato. Non sorprende quindi che solo il 27,4% di queste aziende affermi che il proprio stack martech è completamente integrato e può trasferire i dati senza problemi tra le soluzioni. È un calo di 12 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Nonostante ciò, il 31,7% afferma che l’esperienza del cliente è fluida.
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Sul lato B2C, il 40,6% afferma che il proprio stack è completamente integrato, il che è sostanzialmente piatto rispetto al 39,7% dell’anno scorso. Inoltre, il 7,7% ha piattaforme non connesse che non sono connesse, in calo rispetto al 9,9% dello scorso anno.
Nel complesso, i professionisti del marketing sono soddisfatti delle prestazioni delle loro piattaforme, con l’84% che si dichiara soddisfatto, con un aumento di 4 punti percentuali rispetto allo scorso anno.
Il sondaggio condotto su 659 esperti di marketing negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell’UE ha anche mostrato che i maggiori investimenti di marketing di quest’anno sono:
- Campagne: 19,7%
- Servizi: 19,3%
- Integrazione: 15,9%
- Persone: 9,6%
Perché ci interessa. Mentre i numeri B2B lasciano perplessi, è bello vedere che gli investimenti nel martech rimangono forti in mezzo alle acque agitate dell’economia. Inoltre, quei numeri di soddisfazione sono forti e stanno diventando più forti. Tutto ciò suggerisce che ci sono soluzioni anche per le aziende che hanno problemi di stack.
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