Alla fine della scorsa settimana, l’Unione Europea ha finalizzato le specifiche del Digital Markets Act. Si pensa che la legge sarà facilmente approvata da un voto del Parlamento europeo. Le restrizioni introdotte dalla normativa si applicheranno alle società al di sopra di un certo livello di capitalizzazione di mercato e includeranno AliBaba, Alphabet, Amazon, Apple, Microsoft e Meta oltre a una serie di piattaforme leggermente più piccole.
Perché ci preoccupiamo. Ci sono due ragioni per prendere atto di questi sviluppi. In primo luogo, l’inversione di tendenza contro le cosiddette piattaforme “gatekeeper” – le rampe di accesso a Internet – è allo stesso tempo un’inversione di tendenza contro i giardini recintati. Amazon, Apple, Google e Meta, nei loro diversi modi, hanno cercato di creare ecosistemi autonomi che i marchi devono tollerare se vogliono vendere, pubblicizzare o impegnarsi su quelle piattaforme.
In un importante discorso dello scorso anno, Jeff Green, CEO di The Trade Desk, ha affermato che molte aziende tecnologiche stanno usando la privacy “sia come una spada che come uno scudo. Per proteggersi in alcuni casi, e in altri casi per guadagnare più “terra”. È davvero importante che tutti noi riconosciamo che ciò sta accadendo, oltre a capire cosa dobbiamo fare per conto dell’Internet aperta e delle nostre singole aziende”.
Internet aperto riceverà una mano dall’Europa e il secondo motivo per prenderne atto è che ciò che accade in Europa può accadere qui. CCPA ha seguito ragionevolmente sulla scia del GDPR. Quei membri del Congresso che sospettano del dominio di Big Tech ora hanno un progetto da seguire.
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Maggiori dettagli sulla normativa. Ecco i tipi di restrizioni da aspettarsi: Google non sarà in grado di raccogliere dati dai suoi vari servizi per supportare la pubblicità mirata senza il consenso dell’utente. Apple potrebbe dover offrire alternative all’App Store di Apple. È probabile che vi siano anche vincoli sui servizi di raggruppamento e sull’autopreferenza. Naturalmente, l’effetto del Digital Markets Act nella pratica sarà in gran parte determinato dal modo in cui i tribunali europei lo interpretano, ma sembra probabile che influisca sui modelli di business.
Questa non è la fine della questione. È inoltre prevista una legislazione che obbligherà le piattaforme dei social media a controllare i contenuti in modo più rigoroso.
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