Twitter ha annunciato i suoi piani per contrastare la disinformazione durante le elezioni di medio termine negli Stati Uniti. La gente si sta già lamentando.
La società afferma di aver attivato la sua politica di integrità civica. La politica include disinformazione su argomenti come come votare, informazioni intese a scoraggiare o intimidire gli elettori dal votare, nonché affermazioni fuorvianti che mineranno la fiducia del pubblico in un’elezione.
Questi post potrebbero essere etichettati e non consigliati. Sembra che questa tattica abbia avuto successo in passato. L’anno scorso è stato condotto un test sulle etichette e i risultati hanno mostrato che le risposte alla disinformazione sono diminuite del 13%, mentre i Mi piace sono diminuiti del 10% e i retweet sono diminuiti del 15%.
Un’altra misura è la creazione di hub di eventi per ogni stato che forniscono informazioni in tempo reale sulle elezioni dai funzionari di quegli stati, nonché da fonti di notizie e giornalisti locali. Twitter aggiungerà a breve un’altra pagina dell’evento focalizzata a livello nazionale aperta a tutti gli americani.
Nuova è la scheda Esplora, che fornirà fonti di notizie in inglese e spagnolo, nonché informazioni localizzate e collegamenti a risorse.
L’introduzione a maggio delle etichette degli account candidati continuerà. Twitter afferma che è disponibile ulteriore aiuto per i candidati alla carica, i funzionari governativi e i giornalisti al fine di salvaguardare i loro account.
Twitter ha reintrodotto una funzionalità introdotta per la prima volta nel 2020, che è più controversa.
“Stiamo anche ripristinando i prebunk – in inglese, spagnolo e tutte le altre lingue supportate su Twitter – per anticipare le narrazioni fuorvianti su Twitter e per affrontare in modo proattivo argomenti che potrebbero essere oggetto di disinformazione”, spiega la società in un post sul blog.
“Nei prossimi mesi, inseriremo i prompt direttamente nelle sequenze temporali delle persone negli Stati Uniti e nella Ricerca quando le persone digitano termini, frasi o hashtag correlati”.
Ma ci sono già alcune critiche. La piattaforma di social media rivale Gettr, fondata da Jason Miller (ex consigliere di Trump) ed è amata dalla destra statunitense, ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna la decisione.
Miller afferma che “queste nuove politiche inquietanti danno un colpo enorme alle libertà democratiche e ai diritti di parola, non solo in America, ma in tutto il mondo”.
“Non dobbiamo diventare insensibili a questo tipo di censura ideologicamente motivata che è un tentativo nudo dei dirigenti liberali di Twitter di controllare l’esito delle elezioni e il processo democratico”.
Twitter, insieme ad altre piattaforme di social media, rivendica l’interferenza elettorale. Alcuni addirittura minacciano di intentare azioni legali collettive. È probabile che il tentativo di Twitter di bloccare la disinformazione porti a più teorie del complotto.